ROMA – Secondo il 19° rapporto annuale Road Safety Performance Index (Pin) dello European Transport Safety Council (Etsc), pubblicato pochi giorni fa, nel 2024 il numero di vittime della strada nell’UE27 è diminuito solo del 2% rispetto al 2023.Dall’anno di riferimento 2019, i decessi sono diminuiti solo del 12%, ben lontano dalla riduzione del 27% necessaria oggi per mantenere la rotta verso una riduzione del 50% entro il 2030.
I PAESI PIÙ VIRTUOSI E LE MAGLIE NERE
Alcuni paesi, però, hanno compiuto passi da gigante. La Lituania, per esempio, è in testa con un calo del 35% delle vittime della strada dal 2019 ed è l’unico Paese ad aver dimezzato le vittime della strada nell’ultimo decennio. Anche Belgio, Polonia e Slovenia segnalano riduzioni superiori al 25% dal 2019. Tuttavia, otto paesi hanno registrato un aumento dei decessi nel 2024, tra cui Svizzera ed Estonia. In totale, 20.017 persone sono morte sulle strade dell’Ue nel 2024 e la riduzione dei feriti gravi continua a essere inferiore a quella dei decessi.Il rapporto calcola che dal 2014 siano state salvate circa 23.800 vite grazie ai miglioramenti della sicurezza stradale. Il beneficio sociale stimato di queste vite salvate ammonta a 60 miliardi di euro. Tuttavia, se l’Ue avesse raggiunto il necessario tasso di riduzione annuale del 6,7%, si sarebbero potute salvare altre 49.600 vite, per un beneficio per la società pari a 124 miliardi di euro.
LE SOLUZIONI POSSIBILI
Per rimettersi in carreggiata, l’Etsc sollecita sia le istituzioni dell’Ue sia i governi nazionali ad adottare misure più incisive e ad attuare l’approccio Safe System, cioè di una politica di sicurezza stradale focalizzata sulla prevenzione di morti e feriti gravi, tenendo conto delle sfide lanciate dalla tecnologia e dalle nuove tendenze di mobilità.
IL CASO ‘NORVEGIA’, PAESE PREMIATO CON IL ‘PIN’
Ma se il quadro generale europeo è preoccupante, c’è un Paese che continua a essere un caso emblematico: la Norvegia.”La Norvegia continua a dimostrare cosa è possibile fare quando un Paese si impegna per la sicurezza stradale a tutti i livelli, dalla strategia governativa alla pianificazione locale- ha affermato Antonio Avenoso, direttore esecutivo dell’Etsc- I loro risultati non sono casuali; sono il frutto di obiettivi chiari, rigorosa attuazione e ambizione nazionale”.La Norvegia rimane, infatti, il Paese più sicuro d’Europa per gli utenti della strada, con appena 16 morti sulle strade per milione di abitanti nel 2024, il tasso più basso tra i 32 Paesi monitorati dal programma Pin dell’Etsc.Questa straordinaria performance- si legge nel rapporto Etsc- riflette la consolidata adozione da parte della Norvegia di un approccio Safe System alla sicurezza stradale e la continua innovazione nelle politiche nazionali e locali in materia di sicurezza stradale.Per questo il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (Etsc) ha assegnato il prestigioso premio Road Safety Performance Index (Pin) 2025 alla Norvegia, riconoscendo l’impegno costante del Paese nei confronti della sicurezza stradale e il successo a lungo termine nella riduzione delle vittime della stradaIl premio riconosce un’ampia gamma di iniziative strategiche. Innanzitutto il Piano d’azione nazionale per la sicurezza stradale 2022-2025 – “Verso Vision Zero”, che prevede 179 misure concrete in 15 aree prioritarie, ha l’obiettivo di ridurre a meno di 50 i decessi annui sulle strade entro il 2030 e punta a zero decessi entro il 2050.Un programma di ricerca Best, lanciato recentemente, sta rafforzando l’elaborazione di politiche basate sulle prove e sta valutando gli interventi sulla sicurezza stradale, sia esistenti che emergenti.Le riforme legislative, come l’emendamento del 2020 al codice della strada, ora impongono indagini approfondite su tutti gli incidenti mortali e autopsie obbligatorie a supporto dell’analisi degli incidenti.Le riforme della sicurezza incentrate sui giovani, tra cui una formazione più severa alla guida, un sistema di doppia penalità per i nuovi conducenti e campagne di comunicazione mirate, hanno ridotto i decessi tra i giovani utenti della strada.Tra le innovazioni locali rientrano il programma Heart Zones, che mira a garantire aree senza auto intorno alle scuole, e il programma di certificazione Traffic Safe Municipalities, che incoraggia la leadership in materia di sicurezza stradale a livello comunitario.”La Norvegia dimostra che le morti sulle strade non sono inevitabili: sono prevenibili. Ma ogni Paese europeo deve ora seguire il suo esempio- ha detto ancora Avenoso- Sappiamo cosa funziona. La vera sfida è la volontà politica. Senza un’azione coraggiosa a livello nazionale ed europeo, migliaia di altre vite andranno perse inutilmente”.
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