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“Sì” a Roma: si torna a sparare agli uccelli sui valichi montani. Gli ambientalisti: “Vergogna”


ROMA – Si torna a sparare sui valichi di montagna. Alla Camera è stato dato semaforo verde all’emendamento della Lega al ddl Montagna che regolamenta appunto la caccia nei valichi montani interessati dalle rotte migratorie degli uccelli; questo, si è specificato, nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza 254/2022 della Corte Costituzionale. La proposta ha raccolto il parere favorevole del Governo, espresso dal ministro Roberto Calderoli nell’aula di Montecitorio. E dunque, “grazie alla Lega, già dalla prossima stagione di caccia, tornerà ad essere consentita l’attività venatoria in queste aree nel pieno rispetto del quadro normativo vigente. Finalmente, con il nostro emendamento al ddl Montagna, viene chiarito il perimetro interpretativo di una questione controversa e dibattuta. In questo modo si va a risolvere una situazione di incertezza che, permanendo nel tempo, avrebbe visto la messa a rischio dell’intero settore e del relativo indotto. Da sempre la Lega è vicina ai tanti praticanti e alle diverse realtà associative del mondo venatorio, che chiedevano a gran voce un intervento normativo e regole certe. Siamo orgogliosi di esserci fatti portavoce per primi di queste istanze, raggiungendo un risultato positivo e non scontato”, affermano i deputati della Lega Francesco Bruzzone, primo firmatario dell’emendamento e responsabile dipartimento Caccia per il partito, e Vanessa Cattoi, relatrice del provvedimento alla Camera.

PROTESTANO GLI AMBIENTALISTI, I VERDI: ARRIVERÀ RICHIAMO EUROPEO

I valichi montani sono corridoi vitali per milioni di uccelli migratori che nel loro viaggio sono obbligati ad attraversare le Alpi, e le sigle ambientaliste si erano opposte alla “solita giustificazione” contenuta nell’emendamento, ovvero “regolare la presenza faunistica ed evitare i danni in agricoltura, una vera e propria mistificazione, l’unico intento è quello di poter permettere ai cacciatori di sparare a quanti più uccelli migratori è possibile nelle aree più sensibili per il loro passaggio”. Di qui la richiesta di ritirare un “vergognoso emendamento” che oggi però è passato; un “emendamento killer, uno scempio di fauna selvatica, una rottura delle norme di protezione che ci porterà dritti verso la procedura d’infrazione Europa”, ma la riformulazione “non eviterà il richiamo europeo perché è una presa in giro, si profila come una misura salva-Lombardia, perché intende aggirare le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno fatto a pezzi la legge lombarda che aggirava il divieto di caccia sui valichi”, ha detto la capogruppo di Avs Luana Zanella. I giudici avevano ordinato il divieto immediato di caccia su 475 valichi montani interessati dalle rotte migratorie, stabilendo una zona di protezione di mille metri attorno a ciascuno.

LOMBARDIA FESTEGGIA: ATTO DI RISPETTO VERSO CHI VIVE-PRESIDIA TERRITORI MONTANI

E proprio la Lombardia oggi, dunque, festeggia: “L’approvazione dell’emendamento nell’ambito del Ddl Montagna rappresenta un passaggio fondamentale per riportare chiarezza e verità normativa su un tema che, negli ultimi anni, ha generato confusione e incertezze ingiustificate, soprattutto in Lombardia. È un atto di rispetto nei confronti di chi vive e presidia i territori montani, e un riconoscimento al ruolo svolto da migliaia di cittadini lombardi che praticano, nel rispetto delle regole, l’attività venatoria”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi. Regione Lombardia “ha sempre sostenuto con forza la necessità di una cornice normativa fondata su basi scientifiche, che tuteli ambiente, biodiversità e tradizioni. Questo intervento va proprio in questa direzione: ristabilisce un equilibrio tra tutela ambientale e libertà responsabile nei territori”. Ottemperando alle sentenze di Tar e Consiglio di Stato, Regione Lombardia aveva avvisato i proprietari dei capanni, ma l’approvazione della norma da parte della Camera “rende oggi quelle comunicazioni superate: chi le ha ricevute non deve preoccuparsi, in attesa della conferma del Senato”.

ORA MANCA IL VOTO DEL SENATO, LEGA DA PALAZZO MADAMA: MANTERREMO IMPEGNO

E da Palazzo Madama arriva un primo riscontro favorevolissimo. Regolamentare l’attività venatoria nei valichi montani, “era un impegno preso dal nostro movimento, da sempre attento alle istanze del mondo venatorio, e che anche questa volta passa dalle parole ai fatti. Una promessa mantenuta di cui siamo orgogliosi”, commentato il senatore Massimiliano Romeo, segretario regionale della Lega Lombarda capogruppo del partito a Palazzo Madama. Ha parlato invece di “forzatura” per “piegare l’interesse pubblico alle pressioni delle lobby venatorie” la deputata M5s Susanna Cherchi: con questo “emendamento indegno si tenta di cancellare ogni forma di tutela della avifauna migratrice, trasformando i corridoi ecologici in campi di tiro e aprire al far west. L’avifauna migratoria è un patrimonio dell’intera comunità mondiale, non ‘nostro’ né tantomeno un bersaglio per gli amici della doppietta”. Ha aggiunto che “sarà almeno la quarta volta che la maggioranza prova in tutti i modi a favorire le lobby dei cacciatori”.

Per la Lombardia, “e in particolare per il territorio di Brescia, l’emendamento rappresenta una risposta equilibrata tra l’esigenza di tutela ambientale, sancita dalla giurisprudenza amministrativa regionale, e il riconoscimento delle pratiche tradizionali di caccia, fondamentali per le comunità locali”, ha ribattuto Cristina Almici, esponente di Fratelli d’Italia in commissione Agricoltura alla Camera.
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