In una epoca critica come quella di oggi, in cui le economie mondiali sono cannibalizzate da pandemie, guerra, aumenti di costi vivi e inflazione, la ricerca di un reddito universale sembra per alcuni un vero e proprio sogno. Ma potrebbe non essere così. Ma che cos’è il reddito universale?
Potrebbe davvero essere possibile realizzare un percorso fattivo, legato al reddito universale in Italia? E più che altro a chi spetterebbe?
Reddito universale, cos’è e come funzionerebbe
Quando si parla di Reddito universale sono sempre utili delle precisazioni: in primis, ci sono differenze con il reddito di cittadinanza? La risposta è ovviamente sì.
Un reddito come quello universale significa un reddito di base per tutti, a prescindere dal tipo di lavoro o meno che si svolge, e anche dal patrimonio. Lo scopo di principio del Reddito Universale è chiaro, da questo punto di vista. Quale?
Semplice. La società civile è vista come non capace di garantire la sussistenza minima dei suoi cittadini? Non si riesce a garantire offerte di lavoro a tutti? Dunque, la via potrebbe diventare quella di dare a tutti una quantità di denaro minima da consumare per i beni di prima necessità.
E’ questo il principio del celeberrimo “reddito universale”, di cui si parla, una via che alcuni continuano a guardare un pò come eresia e un pò come qualcosa di impossibile. Per altri, invece, potrebbe essere il vero deterrente per le diseguaglianze.
Naturalmente, rispetto al reddito di cittadinanza le differenze sono nette: quest’ultimo spetta solo a chi non ha lavoro ma segue un percorso di reinserimento nel mercato professionale.