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Allumiere ricorda il mitico fantino “Canapetta”

ALLUMIERE – Allumiere non dimentica il suo figlio più celebre nel mondo del Palio: Antonio Trinetti, per tutti “Canapetta”, nato nel piccolo borgo dei Monti della Tolfa il 27 giugno del 1936. A 86 anni dalla nascita, la sua figura resta impressa nella memoria collettiva non solo del suo paese natale, ma anche nella storia di Siena, dove il Palio è tradizione, identità e mito. Antonio Trinetti giunse per la prima volta a Siena nel 1959, quando venne chiamato a correre per la Contrada dell’Onda. Fu Lelio Barbarulli a dargli il soprannome di Canapetta. Un nome che da allora è entrato a pieno titolo nella leggenda della festa senese.Nel corso della sua carriera Canapetta ha corso 32 Palii, l’ultimo dei quali nel 1975, e ha conquistato tre vittorie, tutte con monture femminili – due delle quali con la cavalla Beatrice, una vera compagna d’impresa.La prima vittoria arriva il 16 agosto 1962, nella Contrada del Drago, montando Beatrice. Quattro anni dopo, il 17 agosto 1966, trionfa ancora, stavolta con la Contrada della Chiocciola, sempre su Beatrice. La terza e ultima vittoria è datata 2 luglio 1968, di nuovo con la Chiocciola, ma con un’altra cavalla, Selvaggia. Vittorie costruite con mestiere, grinta e un’istintiva capacità di leggere i cavalli e la pista di Piazza del Campo, che solo i grandi possiedono.Chi lo ha conosciuto lo descrive come un uomo schivo ma fiero, legatissimo alla sua terra d’origine. Allumiere, dove tornava spesso tra una corsa e l’altra, non ha mai smesso di seguirne le gesta, di tifare per lui anche da lontano. Canapetta era uno di loro, uno di quelli che hanno saputo partire da un piccolo paese di montagna per scrivere pagine memorabili in una delle tradizioni popolari più celebri d’Italia.A distanza di anni, la figura di Canapetta è ancora rispettata e ricordata a Siena, dove il suo nome suscita emozione tra i veterani di Contrada e tra gli appassionati del Palio. La storia di Canepetta è parte di un patrimonio identitario che unisce i Monti della Tolfa alla straordinaria epopea del Palio di Siena, dove ogni fantino diventa leggenda. E Canapetta, quella leggenda, l’ha scritta tre volte.

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