ROMA – E’ morto a 84 anni Edoardo Boncinelli, genetista di caratura mondiale e famoso divulgatore.
Nato a Rodi nel 1941, cresciuto a Firenze, laureato in fisica e convertitosi alla biologia, Boncinelli è stato tra i primi a identificare i geni “architetti” dello sviluppo umano. Era il 1985 e con Antonio Simeone firmava una scoperta destinata a entrare nei manuali. Poi il passaggio alle neuroscienze, la guida di centri di ricerca d’eccellenza tra Napoli, Milano e Trieste, e una produzione scientifica vastissima.I suoi libri, da “I nostri geni” a “Il cervello, la mente e l’anima”, avevano il dono raro della chiarezza senza semplificazioni. Credeva in una scienza che sa spiegarsi senza rinunciare alla complessità. Ateo dichiarato, ha smontato con rigore le derive creazioniste.Negli ultimi anni ha affrontato la malattia scrivendone con lucidità, senza retorica, nei suoi “Io e lei” ed “Essere vivi e basta”. Non ne ha mai specificato pubblicamente la natura ma parlava apertamente della propria condizione, della progressiva perdita di autonomia fisica e del rapporto con la morte, senza mai indulgere nel vittimismo o nell’autocommiserazione. La malattia veniva trattata come un’ulteriore occasione di riflessione sulla vita, sul corpo e sulla coscienza.
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