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Fondo clima, il punto della società civile


ROMA – “La cooperazione ambientale è una componente importante dell’aiuto italiano ai cosiddetti Paesi in via di sviluppo, per sostenerne la transizione energetica, la mitigazione e l’adattamento al riscaldamento climatico”. A sottolinearlo è la Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana (Focsiv). La sua riflessione, da parte dell’ufficio policy, riguarda il Fondo clima istituito dal governo presieduto da Mario Draghi e allo stesso tempo l’iniziativa Piano Mattei per la cooperazione con i Paesi dell’Africa. “Il successivo governo di Giorgia Meloni ha ereditato la legge e gli impegni finanziari, parte di questi, 100 milioni di euro, sono stati messi a disposizione del nuovo Fondo su perdite e danni creato alla Cop28 e altri tre miliardi sono stati indirizzati a sostegno dei paesi africani coinvolti nel Piano Mattei” ricorda Focsiv. “Per questo la governance del Fondo è stata modificata creando un comitato tecnico – Fondo italiano per il clima/Plafond Africa”.

Nell’analisi si sottolinea che il comitato è composto dalla struttura di missione del Piano Mattei presso la presidenza del Consiglio dei ministri e da un rappresentante rispettivamente del ministero dell’ambiente, del ministero dell’Economia e finanza, e del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Secondo Focsiv, “le prime riunioni del comitato sono iniziate nel novembre del 2024 per una ‘ricognizione delle iniziative in corso di istruttoria sulla base degli elementi presentati da Cassa depositi e prestiti, gestore del fondo'” adottando un regolamento interno. In seguito si è convocato ogni mese (l’ultima volta il 4 luglio) per iniziare a decidere quali impegni finanziari prendere rispetto a quali iniziative con i Paesi africani. Dai verbali si informa che il comitato ha finora approvato i seguenti interventi, elenca Focsiv: “Partecipazione in uno ‘Special Fund’ gestito dalla banca multilaterale African Development Bank, per un totale di 100 milioni di euro suddivisi in 90 milioni di euro per finanziamenti a condizioni concessionali e 10 milioni di euro a dono per assistenza tecnica; concessione di un finanziamento per un importo fino a 30 milioni di euro in favore della banca di sviluppo del Ruanda Banque Rwandaise de Développement, per il finanziamento di progetti di rafforzamento della resilienza climatica nel Paese; un finanziamento in favore del programma Agia-Pd della Banca africana di sviluppo per la realizzazione di infrastrutture sostenibili nel continente africano”.

Nell’analisi si sottolinea: “L’acronimo del programma è “Alliance for Green Infrastructure in Africa – Project Development Fund”, è una iniziativa lanciata dalla Banca con la Commissione dell’Unione Africana e altri partner volta a raccogliere 10 miliardi di dollari per sostenere la transizione ecologica con il settore privato, investendo in progetti infrastrutturali verdi di grande scala”. Il Fondo ha una struttura di capitale mista (blended) unendo finanziamenti pubblici a dono e commerciali a investimenti privati da diverse fonti (Alliance for Green Infrastructure in Africa Project Development fund secures 10 million investment from Afdb). Il comitato ha inoltre approvato “un finanziamento per assistenza tecnica in favore del programma Agia-Pd; un finanziamento in ambito agricolo in favore del Senegal in co-finanziamento con Ifad; un finanziamento nell’ambito del rafforzamento dell’accesso all’energia in favore del Mozambico in co-finanziamento con la Banca mondiale”. Il comitato ha inoltre dato il via libera alle linee guida del “Plafond Africa” dedicato a interventi a sostegno del settore privato nel continente africano, il piano delle attività e il quadro di riferimento dei limiti di rischio del Fondo, e lo schema di ripartizione delle risorse tra interventi a credito e contributi a dono e la suddivisione delle risorse per annualità. Focsiv evidenzia: “Nel corso delle sedute sono inoltre presi in esame gli stati di avanzamento di alcune iniziative progettuali e proposte progettuali del gestore in nazioni focus del Piano Mattei nel settore dell’energia, dell’agricoltura e della gestione delle risorse idriche, del rafforzamento della resilienza climatica e dell’agricoltura, in particolare nelle filiera del caffé”. Stando alla Federazione, il comitato è entrato pienamente in azione grazie all’operatività di Cassa depositi e prestiti e sono state già prese importanti decisioni per la transizione ecologica dei Paesi africani”. Ci sono però aspetti da migliorare. “Al solito si può lamentare una informazione ridotta all’osso” annota Focsiv: “Mancano indicazioni di alcuni ammontare finanziari, informazioni più particolareggiate sul tipo di strumenti e interventi, documenti accessibili importanti come il piano di attività e la ripartizione delle risorse tra doni e crediti, un bilancio aggiornato su quanto del fondo è stato impegnato”.
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