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Tg Sanità, edizione del 21 luglio 2025


UCRAINA. SCHILLACI FIRMA MEMORANDUM PER RICOSTRUZIONE SISTEMA SANITARIO

“Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture mediche, rafforzamento del sistema sanitario nazionale e delle sue diramazioni territoriali, stabilizzazione e ripristino della fornitura di servizi sanitari a livello nazionale, dando priorità alle aree più colpite dal conflitto”. Sono le aree prioritarie di collaborazione previste nel Memorandum di Intesa siglato la settimana scorsa durante la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina tra il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il viceministro ucraino Adamanov. “Vogliamo contribuire alla ricostruzione e al rafforzamento del sistema sanitario- ha detto Schillaci- perché possa continuare a garantire cure gratuite a tutti i suoi cittadini, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili. Fornire attrezzature, competenze e supporto tecnico significa guardare al futuro, assicurando agli ucraini un sistema sanitario più forte, più moderno e più equo”.

FASCICOLO ELETTRONICO. GIMBE: SOLO 4 DOCUMENTI SU 16 DISPONIBILI OVUNQUE

“Lo strumento chiave della trasformazione digitale, il fascicolo sanitario elettronico, procede a velocità diverse, generando nuove forme di disuguaglianza. Ad oggi, solo quattro tipologie di documenti sanitari risultano disponibili in tutte le Regioni e appena il 42% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri dati, con divari abissali e percentuali irrisorie nel Mezzogiorno”. È quanto emerge, in sintesi, dai dati aggiornati sulla diffusione e l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico nelle Regioni italiane, presentati dalla Fondazione GIMBE in occasione del IX Forum Mediterraneo in Sanità. “Il Fascicolo Sanitario Elettronico- ha commentato Nino Cartabellotta, presidente Gimbe- resta uno strumento ben lontano dalla piena operatività e il divario digitale tra le Regioni, se non colmato rapidamente, rischia di trasformarsi in una nuova forma di esclusione sanitaria”.

SALUTE MENTALE. REDATTO NUOVO PIANO NAZIONALE, TRA NOVITÀ PSICOLOGO BASE

Dall’introduzione di figure professionali, come lo psicologo di primo livello, all’adozione del ‘case management’ per i disturbi gravi, fino allo sviluppo di percorsi personalizzati attraverso strumenti come il Budget di Salute e la prescrizione sociale. Sono alcune novità contenute nel nuovo Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030 trasmesso dal ministero della Salute alla Conferenza Unificata. Sei gli ambiti principali di intervento: dalla promozione della salute mentale alla prevenzione e cura dei disturbi, passando per l’infanzia e l’adolescenza, l’ambito penale e forense, la gestione del rischio clinico, l’integrazione tra servizi sanitari e sociali e, infine, la formazione e la ricerca. Spazio anche alla salute mentale perinatale, con proposte di screening precoci, e alla transizione tra neuropsichiatria infantile e servizi per adulti, con l’ipotesi di équipe dedicate.

INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE. REPORT: 90% CASI DIAGNOSTICATI DOPO

“Nonostante l’87% della popolazione conosca le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) e l’80% sia a conoscenza dell’esistenza dei test diagnostici, solo 3 persone su 10 ne hanno effettivamente fatto uno; tra coloro che non hanno mai fatto un test, quasi la metà (48,1%) non saprebbe a quale struttura rivolgersi. Esistono strumenti all’avanguardia per diagnosi rapide ed efficienti, ma il 90% dei casi sono diagnosticati dopo l’infezione”. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Report ‘Infezioni Sessualmente Trasmesse: Barriere e soluzioni della diagnosi precoce’ presentato a Roma nel corso di una iniziativa promossa dall’on. Mauro D’Attis, presidente dell’Intergruppo ‘L’Italia ferma l’AIDS’, in collaborazione con l’on. Gian Antonio Girelli, presidente dell’Intergruppo sulla ‘Prevenzione e riduzione del Rischio’. L’evento si è svolto alla Camera dei deputati, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto.

MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE. PRESENTATO POLICY PAPER

“Istituzione di un Registro nazionale sulla Malattia da trapianto contro l’ospite e riconoscimento della GvHD come malattia rara e invalidante”. Sono solo due tra le dieci richieste contenute nel documento di indirizzo ‘La GvHD cronica: dalla conoscenza alla gestione del paziente’, presentato a Roma nel corso di una conferenza stampa organizzata su iniziativa della senatrice Elisa Pirro, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule. “La GvHD cronica è una condizione ancora poco conosciuta, ma che incide profondamente sulla qualità della vita di chi la affronta- ha detto la senatrice Pirro- Con questo vogliamo dare voce ai pazienti e ai caregiver, promuovere consapevolezza e costruire un percorso condiviso che migliori l’accesso alle cure e il supporto lungo tutto il percorso terapeutico”.
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