BOLOGNA – “L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo”: così la premier Giorgia Meloni, in un’intervista a Repubblica, sulla questione del riconoscimento dello stato di Palestina. La premier dice la sua dopo i fatti degli ultimi giorni, con l’annuncio a sorpresa del premier francese Emmanuel Macron che ha detto che la Francia riconoscerà la Palestina, innescando le ire del presidente Usa Donald Trump.
Ecco quale è il ragionamento di Meloni: “Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è”. La premier dice di essere non favorevole, ma “favorevolissima” al riconoscimento della Palestina, ma “non al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione”.
Queste le parole del vicepremier Antonio Tajani: “Dobbiamo arrivare immediatamente ad un cessate il fuoco che porti, certo, al riconoscimento dello stato palestinese, ma il riconoscimento dello stato palestinese deve avvenire in contemporanea al riconoscimento da parte del nuovo stato palestinese di Israele. Perchè uno stato palestinese che non riconosca Israele significa non risolvere il problema. A noi interessa la pace, non interessa la vittoria di uno sull’altro. Interessa la stabilità dell’area”. Tajani lo ha detto ieri nel corso del suo intervento al Consiglio nazionale del partito.
“Siamo il Paese al mondo che ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza, insieme al Qatar e all’Egitto- prosegue Tajani-. Ci siamo sempre battuti e continuiamo a batterci anche per l’immeditato cessate il fuoco a Gaza non possiamo piu’ accettare carneficine e carestia. Lo abbiamo detto in maniera molto chiara a Israele, al governo israeliano. Noi siamo amici di Israele questo non lo dimentichiamo, ma credo che sia giunto il momento di arrivare ad un imemdiato cessate il fuoco. Ma Hamas deve liberare immediatamente i prigionieri israeliani, ostaggi che usa soltanto per alzare il prezzo, per non concludere un accordo che costa decine di migliaia di vittime al popolo palestinese”.
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