ROMA – “Una ‘pausa umanitaria’ nei centri civili e nei corridoi umanitari per consentire la distribuzione degli aiuti”. È quanto ha annunciato nella serata di ieri, su X, il ministero degli Esteri Israeliano sottolineando che “Israele ha continuato a facilitare l’ingresso dei camion di aiuti nella Striscia di Gaza” ma “purtroppo, le Nazioni Unite non sono riuscite a raccogliere e distribuire l’ingente quantità di camion di aiuti umanitari immagazzinati in aree designate all’interno della Striscia di Gaza”. E conitnua: “Ora ci si aspetta che l’ONU raccolga e distribuisca le grandi quantità di aiuti, senza ulteriori ritardi o scuse”. Nel post, inoltre, il ministero “respinge le false accuse di propaganda ‘alla fame’ lanciate da Hamas, che manipola immagini di bambini affetti da malattie terminali. È vergognoso”.
UN GIORNO DI TREGUA
A seguito dell’annuncio del ministero, l’IDF ha fatto sapere che oggi dalle 10 alle 20 “avrà luogo una pausa tattica locale nell’attività militare per scopi umanitari. La pausa inizierà nelle aree in cui le IDF non sono operative: Al-Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City, tutti i giorni fino a nuovo avviso. Questa decisione è stata coordinata con le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a seguito di discussioni sulla questione. Saranno inoltre attivi percorsi sicuri designati in modo permanente dalle 06:00 alle 23:00 per consentire il passaggio sicuro dei convogli delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie che consegnano e distribuiscono cibo e medicine alla popolazione di Gaza. Le IDF continueranno a sostenere gli sforzi umanitari, parallelamente alle manovre e alle operazioni offensive in corso contro le organizzazioni terroristiche a Gaza, al fine di proteggere i civili israeliani. Le IDF sono pronte ad ampliare la portata di questa attività secondo necessità”.
Un cambio di rotta, almeno è quello che sembra apparentemente, che arriva dopo l’intenzione annunciata ieri pomeriggio da Gran Bretagna, Francia e Germania di voler inviare aiuti aerei sulla Stricia.
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