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Mondiali di nuoto, Italia argento nella 4×100 sl: “Siamo stati bravissimi, abbiamo dato il massimo”


Foto dal profilo X di Federnuoto

ROMA – “Siamo stati tutti bravissimi e abbiamo dato tutti il massimo. Abbiamo nuotato un tempo incredibile di grandissimo spessore mondiale. Il trend continua ad essere positivo per questa staffetta e sono veramente orgoglioso di esserne protagonista. Contento ovviamente della mia frazione”. Parola del capitano Lorenzo Zazzeri, che con la 4X100 stile libero ha conquistato per l’Italia uno splendido argento ai Mondiali di Singapore.

“Io credo che più di così non potevamo fare onestamente- prosegue Thomas Ceccon- Dispiace perché in genere con un crono del genere si vince. Complimenti all’Australia ma sono convinto che prima o poi l’oro arriverà”.

Gli fa eco Manuel Frigo: “Ha ragione Thomas perché questo è un tempo che in passato ci avrebbe regalato l’oro. Siamo abbonati all’argento che per carità va benissimo ma qualche rimpianto c’è”. Chiusura affidata alla nuova leva Carlos D’Ambrosio: “Che dire prima finale mondiale della carriera e subito una medaglia: è incredibile per me. Sono felice della mia frazione, perché mi sono migliorato ulteriormente rispetto al mattino. Ringrazio i miei compagni perché sono stati eccezionali”.

L’ITALIA SPLENDE NELLA 4X100 SL CON IL RECORD ITALIANO

È stato un argento splendente ai Mondiali di nuoto a Singapore per i quattro moschettieri azzurri della 4×100 stile libero con il record italiano in 3’09″98: non scendono giù dal podio iridato, si confermano per la terza volta consecutiva vice campioni del mondo, battuti solo dalla Australia che vince in 3’08″97 trascinata da una pazzesca ultima frazione di Kyle Chalmers in 46″53. Terzi sono gli Stati Uniti in 3’09″64; battuta ancora una volta la Gran Bretagna quarta in 3’10″73.

Gara di altissimo livello per l’Italia. Il debuttante Carlos D’Ambrosio ritocca il primato personale e il record italiano juniores (47″78) e cambia terzo; Thomas Ceccon (47″10) mantiene la posizione ma a contatto con Usa e Aussie; poi il proscenio è tutto di capitan Lorenzo Zazzeri (47″36) che risale al secondo posto con una delle sue migliori frazioni; lancia Manuel Frigo, come sempre fenomenale staffettista, che non può nulla su Chalmers ma è bravissimo a rintuzzare l’attacco dello statunitense Kulow e chiude in 47″34.

Gli alfieri azzurri cancellano il 3’10″11 siglato dagli stessi Ceccon, Zazzeri, Frigo ma con Miressi al lancio per l’argento olimpico ai Giochi di Tokyo 2020. È la medaglia della continuità, dopo il quarto posto ai Mondiali di Gwangju 2019, l’argento olimpico a Tokyo 2021 e il terzo posto ai Giochi di Parigi 2024, il bronzo iridato a Budapest 2021, gli argenti di Fukuoka 2023 e Doha 2024 e il titolo continentale a Roma nel 2022. Si tratta della settima medaglia nella specialità (0-4-3); il primo argento fu conquistato da Massimiliano Rosolino, Alessandro Calvi, Christian Galenda e Filippo Magnini a Melbourne 2007.

DE TULLIO SESTO

Il punto di ripartenza di un talento che ha visto avere negli ultimi due anni rallentare la propria scalata per tanti problemi fisici. Ecco quindi che il sesto posto di Marco De Tullio negli 400 stile libero non può che sapere di rinascita. Eccellente la prova del 25enne pugliese – tesserato per CC Aniene – che nuota in 3’44″92, otto vasche a 28″4 di media contro il 28″6 del mattino con un bel passaggio a 1’50″70 e un calo nell’ultimo cinquanta in 27″99.

“Non sono ancora dove vorrei ma è per me un punto di ripartenza. Ho lavorato tanto in questi mesi- racconta De Tullio, preparato da quest’anno da Gianluca Belfiore- Sono però contento di essere tornato in una finale mondiale e contro avversari fortissimi: oggi veramente c’era il meglio in acqua. Il mio obiettivo adesso è crescere ancora e stare al passo con i migliori”. L’oro è del tedesco e campione olimpico Lukas Mertens in 3’42″35; il primatista del mondo brucia negli ultimi dieci metri l’aussie Samuel Short, velocissimo in batteria, argento in 3’42″37; sul gradino più basso del podio sale il coreano Kim Woomin – bronzo a Parigi 2024 – in 3’42″60.

SEMIFINALI

Non ha obiettivi in carriera, se non quello di superare sempre i suoi limiti per aprirsi ambizioni e motivazioni costanti. Thomas Ceccon nuota sciolto, quasi in surplace e si qualifica alla finale dei 50 farfalla con il sesto crono. Il primatista italiano (22″68) e campione del mondo di Fukuoka 2023 – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato al Centro Federale di Verona da Alberto Burlina – tocca in 22″84 contro il 23″06 del mattino ma sempre rallentando negli ultimi quindici metri: in finale sarà tutta un’altra musica e gli avversari lo temono.

“Sensazioni ottime, già un tempo molto interessante, ho respirato ancora e controllato- sottolinea il campione olimpico e primatista del mondo dei 100 dorso- È un tempo che vale 2/3 decimi in meno. In acqua sto molto bene. La concorrenza è agguerrita ma siamo tutti vicini”. Comanda, come avvenuto in batteria, il francese Maxime Grousset – oro iridato nella doppia distanza a Fukuoka 2023 – in 22″61; ma alle sue spalle c’è il meglio per una finale a cinque stelle. Lo svizzero Noè Ponti in 22″72, il britannico Benjamin Proud in 22″74, l’olandese Nyls Korstanje in 22″79 e il portoghese Diogo Matos Ribeiro in 22″83 sono in scia al transalpino.

Non tradiscono mai i ranisti azzurri che pimpanti fisicamente e psicologicamente accedono alla finale per viverla da protagonisti. Nicolò Martinenghi, che per qualche secondo l’ha vista sfumare per una squalifica immediatamente revocata dal direttore della competizione l’australiano Mike Hanger per gambata a delfino, vi accede con il secondo tempo e si trascina dietro uno strepitoso Ludovico Blu Art Viberti terzo con il primato personale. Davanti a loro c’è solo il redivivo cinese Qin Haiyang – oro a Fukuoka 2023 – in 58″24. Il campione olimpico e argento iridato in carica – tesserato per CC Aniene, preparato da gennaio da Matteo Giunta dopo essere diventato grande con Marco Pedoja – nuota un super 58″62, con passaggi in 27″22 e 31″40, a trentasei centesimi dal suo record italiano di 58″26 siglato a Roma 2022 per lo scettro europeo; bravissimo il 23enne torinese – tesserato Fiamme Oro e Cn Torino – che scende per la prima volta in carriera sotto ai 59″ (precedente 59″04) e tocca in 58″89 con un primo cinquanta notevole in 27″04 e un ritorno leggermente meno sciolto in 31″85. Ormai proiettato in un nuova dimensione il ranista piemontese dopo aver portato al 61esimo Settecolli il primato italiano dei 50 in 26″27, cancellando il 26″33 che apparteneva proprio a Tete.

“Sapevo di valere questo un tempo del genere e di poter essere a livello dei migliori- spiega Viberti, allievo di Antonio Satta- Per me è una rivincita dopo lo spareggio a Parigi che mi ha estromesso dalla finale olimpica. Domani voglio viverla al meglio, cercando di dare tutto: sono troppo felice”.

Sorride, dopo aver tremato per qualche minuto, anche Martinenghi. “Non mi era mai capitata una situazione del genere e poi è un particolare cui io sto sempre attento- racconta il 25enne di Varese- Per fortuna tutto è rientrato subito. Sono invece felicissimo per il tempo, perché credo che non andassi così forte dal 2022 e quindi è un bellissimo segnale. Domani ci sono tanti pretendenti alla vittoria e sarà una finale molto bella”.

Nessun rimpianto per Costanza Cocconcelli che non riesce a strappare il pass per la finale dei 100 farfalla. La 23enne di Bologna – tesserata per Fiamme Gialle ed Nc Azzurra 91, allenata a Firenze da Paolo Palchetti – tocca in 57″97 che vale il quindicesimo tempo e la terza prestazione personale di sempre. La più veloce è la statunitense e campionessa olimpica Gretchen Walsh in 56″07.
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