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Domenico Funari è il nuovo segretario nazionale di Cne


ROMA – Dalle aule universitarie ai palazzi del potere, passando per un decennio trascorso a forgiare il carattere nelle trincee della politica giovanile. La storia di Domenico Funari, 32 anni, nato nella storica Cosenza, si intreccia oggi con il destino di migliaia di imprese italiane. La Cne-FederImprese Europa ha scelto lui come nuovo segretario nazionale, affidandogli le chiavi di una delle organizzazioni più influenti del panorama imprenditoriale nazionale. Non è una nomina qualunque. È la scommessa di una generazione che guarda al futuro senza dimenticare le radici. Funari porta con sé un bagaglio prezioso: dieci anni di esperienza nei movimenti giovanili di partiti politici, dove ha imparato l’arte del dialogo, della mediazione e soprattutto della visione strategica.

LA SFIDA DELLE NUOVE GENERAZIONI

“Domenico rappresenta esattamente quello che serve all’Italia di oggi: energia giovane combinata con esperienza concreta- spiega la presidente Mary Modaffari, che ha voluto fortemente questa nomina- Non stiamo semplicemente nominando un funzionario. Stiamo investendo su una visione del futuro che sa parlare tanto ai veterani dell’imprenditoria quanto ai giovani che si affacciano ora al mondo del business”. Il nuovo segretario nazionale non si nasconde dietro formule di circostanza. Sa che il compito che lo attende è monumentale: coordinare le attività di tutti i dipartimenti confederali, tessere relazioni con enti e istituzioni pubbliche e private, ma soprattutto costruire un ponte tra il mondo accademico e quello imprenditoriale attraverso la guida dell’Area Politiche Giovanili e Universitarie. “L’Italia ha bisogno di una nuova narrativa imprenditoriale- dichiara Funari con quella determinazione che chi lo conosce ha imparato a riconoscere- Non possiamo più permetterci di vedere i giovani fuggire all’estero o rifugiarsi nel posto fisso. Il mio obiettivo è creare le condizioni perché fare impresa diventi di nuovo un sogno realizzabile, non un incubo burocratico”.

OLTRE I CONFINI TRADIZIONALI

La nomina di Funari segna una svolta generazionale per la Confederazione. A 32 anni, porta una prospettiva fresca su questioni che hanno bisogno di essere ripensate: dal rapporto con le università alla creazione di reti imprenditoriali giovanili, dalla semplificazione burocratica all’innovazione digitale. Il suo curriculum parla chiaro: anni di militanza politica attiva nei movimenti giovanili lo hanno temprato nelle dinamiche organizzative più complesse. Ha imparato a navigare tra le correnti del potere, a costruire consenso, a trasformare le idee in realtà concrete. Competenze rare, che si acquisiscono solo sul campo.La Confederazione non poteva scegliere momento migliore per questa svolta. Con l’economia italiana che cerca nuovi equilibri tra tradizione e innovazione, tra mercato interno e sfide globali, serve qualcuno capace di parlare il linguaggio del futuro senza tradire i valori del passato.

IL LABORATORIO DEL DOMANI

Sotto la guida di Funari, l’Area Politiche Giovanili e Universitarie si prepara a diventare molto più di un semplice dipartimento: un vero laboratorio di idee per il futuro dell’imprenditoria italiana. Programmi formativi innovativi, partnership strategiche con il mondo accademico, strumenti concreti per favorire il ricambio generazionale nelle imprese. La sfida è ambiziosa quanto necessaria: convincere i giovani talenti che l’Italia può ancora essere la terra delle opportunità. In un paese dove troppo spesso l’età media degli imprenditori continua a salire, Funari rappresenta la prova vivente che si può fare la differenza anche partendo dal Sud, anche iniziando da zero. Questa nomina è il segnale che il mondo imprenditoriale italiano ha scelto di investire sul proprio futuro, mettendo al comando una generazione che ha fame di cambiamento e gli strumenti per realizzarlo.
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