L‘inflazione corre a giugno e raggiunge il +8%, arrivando a valere però per le famiglie più povere quasi il 10%. A spiegarlo l’Istat, che ha sottolineato la crescita dei prezzi regione per regione, con lo sfondo della crisi di Governo in Italia.
La perdita di potere d’acquisto è sempre più pesante per le famiglie. L’ultima stima, risalente a venerdì 15 luglio, testimonia una crescita dei prezzi al +8% annuo per quanto concerne il mese di giugno 2022. Si tratta di un dato mai registrato negli ultimi 36 anni: nel gennaio 1986 infatti si raggiunse il +8,2%.
Inflazione 2022 Italia: dati Istat, crescita prezzi, regioni, comuni e capoluoghi più cari. Ecco dove gli aumenti più alti
Un aumento dei prezzi che va a pesare, soprattutto, sui nuclei familiari meno abbienti. Per chi ha già un minore potenziale di spesa, dal primo al secondo trimestre 2022 l’inflazione è passata dal +8,3% al +9,8%.
“L’inflazione a +8% significa in media per una famiglia un rialzo annuo di 2.082 euro. Ovvero 963 per l’abitazione, 396 per i trasporti, 508 euro per mangiare e bere. Ma il record spetta alle famiglie numerose con più di tre figli, con un aggravio pari a 2.978 euro, 827 solo per il cibo” ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Proprio l’Unione nazionale consumatori ha stilato una classifica delle città italiane in base all’aumento dei prezzi e del costo della vita. In cima Bolzano, dove l’inflazione è misurata a +9,7% e la spesa aggiuntiva annua è pari a 2.578 euro medi. In generale, il Trentino Alto Adige è la regione più cara, mentre il Molise quella dove gli aumenti pesano meno. Lazio e Roma si posizionano a centro classifica.