ROMA – Dopo i proclami trionfali dei leader del mondo a Sharm el Sheik, ecco- neanche 24 ore dopo- i primi inciampi sul percorso- decisamente tortuoso- di pace a Gaza. Israele ha deciso infatti di chiudere, da domani, mercoledì 15 ottobre, il valico di Rafah, al confine sud della Striscia di Gaza con l’Egitto, e di ridurre il transito di aiuti umanitari “fino a quando non avrà ricevuto da Hamas i corpi degli ostaggi deceduti”.
“DA HAMAS MANCATO RISPETTO DELL’ACCORDO DI PACE”
Ad annunciare l’ultimatum di Tel Aviv è l’emittente televisiva israeliana “Channel 13”, secondo cui, con l’attuazione di questa decisione, il governo di Israele ha semplicemente eseguito le raccomandazioni degli apparati di sicurezza che consigliavano di imporre sanzioni al gruppo islamista palestinese Hamas, in caso di mancato rispetto delle clausole dell’accordo per il cessate il fuoco.Insomma, sarebbe un modo per fare pressing sul gruppo palestinese che resta in ritardo rispetto la tabella di marcia prevista dal piano-Trump. Infatti, dopo il rilascio di 20 ostaggi israeliani ancora vivi, la liberazione dei 1.968 detenuti palestinesi, Hamas avrebbe dovuto consegnare anche tutti e 28 i corpi degli ostaggi deceduti nei due anni di prigionia nella Striscia di Gaza, ma ne ha restituiti soltanto quattro. E questo è visto come una violazione del piano: nulla valgono le motivazioni sulle difficoltà di recupero delle salme, a seguito dei bombardamenti intensivi su Gaza City, più volte richiamate da Hamas e dai Paesi arabi partner dell’intesa e infine, anche dalla stessa Croce Rossa.
VIOLATO IL CESSATE IL FUOCO ANCHE DA PARTE DELL’IDF
Del resto, anche da parte palestinese sono state segnalate delle violazioni: secondo l’emittente Al Jazeera, 9 persone civili sono state uccise dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza dai soldati dell’Idf. Si tratta di palestinesi che, secondo l’emittente qatariota, cercavano di tornare alle loro case nel nord di Gaza City e nel sud di Khan Younis, e si tratterebbe della “prima grave violazione dall’inizio del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti”. Le forze israeliane, in una dichiarazione, hanno affermato di aver aperto il fuoco per rimuovere una “minaccia”, dopo aver individuato dei “sospetti” che tentavano di oltrepassare la “linea gialla” nella Striscia di Gaza.
Successivamente sempre Al Jazeera riporta un bilancio delle vittime ancora maggiore citando il bollettino del Ministero della Salute di Gaza: sarebbe infatti riferito 44 i corpi senza vita trasportati in ospedale nelle ultime 24 ore, oltre a 29 feriti. In dettaglio, il Ministero ha affermato che i resti di 38 delle vittime sono stati recuperati dalle macerie, aggiungendo che diverse vittime rimangono ancora intrappolate, con le ambulanze e gli equipaggi della Protezione Civile impossibilitati a raggiungerle.
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