ROMA – In un’Italia che cerca nuove figure capaci di coniugare competenza, visione e concretezza, emerge con forza il nome di Mary Modaffari, presidente nazionale della Confederazione Nazionale Esercenti-FederimpreseEuropa (Cne) e componente del Direttivo del Seri-Sindacato Europeo dei Rappresentanti di Interessi, organismo che riunisce le principali figure della rappresentanza istituzionale europea.
La sua leadership, consolidata negli ultimi anni, ha ridefinito il modo di intendere la rappresentanza d’impresa, portando la Cne a un livello di riconoscimento nazionale ed europeo senza precedenti.Discendente di una famiglia storicamente vicina alle istituzioni e legata alle politiche di centrodestra, nipote del Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana Giuseppe Antonio Modaffari noto nel panorama politico nazionale, Mary Modaffari ha saputo unire l’eredità dei valori familiari con una visione moderna, inclusiva e profondamente pragmatica. Il suo approccio si fonda sulla convinzione che la rappresentanza economica debba tornare ad essere strumento di sviluppo e di partecipazione civica, non solo di categoria.
Sotto la sua guida, Cne-FederimpreseEuropa è diventata un soggetto di riferimento nel dialogo tra istituzioni e mondo produttivo, rappresentando oggi oltre novantacinque imprese associate e una rete crescente di professionisti, dirigenti e stakeholder territoriali. Un successo frutto di un lavoro capillare, di una presenza costante e di una visione che ha riportato l’impresa al centro delle politiche pubbliche.Negli ultimi mesi, la presidente Mary Modaffari ha consolidato ulteriormente la propria influenza partecipando a incontri di alto livello presso Palazzo Chigi, Mimit, Parlamento Europeo, Commissioni Parlamentari, portando le proposte della Confederazione ai tavoli dedicati, soffermandosi fortemente su misure per la crescita economica e tutela del Made in Italy.
È stata inoltre ospite dell’Ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma, in occasione del 95° anniversario del Regno, a testimonianza di una proiezione sempre più internazionale della Confederazione e del suo ruolo nelle relazioni diplomatiche. A queste presenze si aggiungono interventi pubblici e confronti diretti con realtà del sistema produttivo, tra cui tavoli sul Made in Italy, sull’innovazione e sull’intelligenza artificiale, promossi anche in collaborazione con rappresentanze confederali sindacali e con Enia-Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale con cui ha siglato un accordo nazionale.
Alla guida della Cne, Mary Modaffari ha costruito una squadra forte e coesa che riflette la sua idea di rappresentanza competente e meritocratica. Accanto a lei opera Tommaso Scalzi, Vicepresidente Nazionale e responsabile del Dipartimento Politiche Sociali e Welfare d’Impresa, affiancato da Giuseppe Virgili (dirigente nazionale confederale), Valerio Tulli (coordinatore legislativo confederale), Domenico Funari (segretario generale confederale) e Riccardo Spinelli (coordinatore Dipartimenti nazionali confederali), che incarnano la nuova generazione del management confederale, capaci di integrare politica economica, welfare e sviluppo territoriale in una visione strategica condivisa.
Sul piano istituzionale, la presidente Mary Modaffari rappresenta Federimpreseuropa, oggi iscritta ufficialmente nel Registro dei Rappresentanti di Interessi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e nel Registro per la Trasparenza del Parlamento Europeo, riconoscimenti che attestano il ruolo formale nel sistema della rappresentanza e del confronto tra istituzioni e corpi intermedi.Un risultato che rafforza ulteriormente la posizione della Confederazione, confermandola tra le realtà più trasparenti e strutturate del panorama associativo italiano.
La visione politica di Mary Modaffari si colloca in un’area valoriale vicina al centrodestra italiano, inteso come cultura del lavoro, dell’impresa e della libertà economica, ma capace di dialogare con ogni forza politica grazie ad una visione aperta al futuro. Una collocazione dunque che non esclude il dialogo, ma lo amplifica, trasformando la rappresentanza in ponte concreto tra economia e istituzioni.Protagonista di un’intervista su Forbes, in cui ha raccontato la necessità di un “nuovo patto tra imprese e istituzioni”, la presidente ha contribuito a ridefinire il ruolo del sindacalismo d’impresa, rendendolo più aperto, tecnologico e orientato all’internazionalizzazione.
Non a caso, sempre più osservatori vedono in lei una potenziale figura da valorizzare anche sul piano politico nazionale, sostenuta dal consenso di 95.000 imprese e da una rete di relazioni istituzionali costruite con rigore e credibilità. Mary Modaffari è oggi, a pieno titolo, una delle voci femminili più rappresentative dell’imprenditoria italiana. Il suo percorso racconta la rinascita di un modo nuovo di fare rappresentanza: meno ideologico, più concreto; meno autoreferenziale, più partecipato; capace di unire i valori del lavoro e della produzione alla visione moderna di un’Italia che vuole tornare protagonista in Europa.
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