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È bufera su Alberto Pellai per il post sul libro di Julia Elle. I fan si arrabbiano: “Che scivolone”


BOLOGNA – La parola che ricorre di più, nei tantissimi commenti, è “scivolone”. C’è chi scrive “Che scivolone, dottore!” e chi “Che scivolone enorme”. Ma c’è anche chi è più esplicito: “No mi spiace , dott. Alberto Pellai ma davvero questo è un vero scivolone che da lei mi stupisce non poco. La sola idea di contribuire al guadagno di questa ‘mamma’ mi fa ribrezzo. Non vuole essere un attacco nei suoi confronti ma un sincero e sereno commento. Con la massima stima”. La scelta del noto medico e psicoterapeuta di pubblicizzare sulle proprie pagine social il nuovo libro scritto da Julia Elle (uscito nelle librerie da una decina di giorni) ha fatto arrabbiare moltissimo tanti fan dello specialista, che sui social è da sempre molto seguito. Sì perchè, ormai si sa, Internet non dimentica. E molti utenti interessati al tema dell’educazione (e quindi follower di Pellai) non hanno dimenticato la parabola di Julia Elle, che oggi a tre anni dallo scandalo che le ha fatto molto male sul piano della reputazione e delle collaborazioni che aveva in piedi con diversi brand, si è rimessa in pista come “psicopedagogista”. E ha pubblicato un libro. Ora, vedere che uno psicoterapeuta famoso e stimato come Pellai le ha fatto pubblicità ha fatto arrabbiare molti. “Trovo totalmente contraddittorio e paradossale il fatto che lei pubblicizzi un libro di Julia Elle. La stima che avevo nei suoi confronti viene completamente a mancare”, scrive un utente. “Lei è un professionista preparato e di grande competenza ed esperienza, le faccio una domanda: perché credere (ancora) a Julia, che non solo non ha alcun titolo o competenza, ma ha mentito persino sulla paternità di uno dei figli ? E non voglio lapidarla, magari avrà a sua volta imparato un sacco di cose e ad oggi sarà una persona diversa. Ma ecco, non è esattamente Pellai, Novara, Cortinovis, Cozza, per citare solo alcuni professionisti nostrani , e tralascio ovviamente i più noti esteri…. E con cui non dobbiamo necessariamente concordare, eh. Ma hanno vita e carriera dedicata alla pedagogia”. Insomma, una scelta che proprio non va giù alle persone, che hanno riempito le pagine social di Pellai (sia Facebook che Instagram) di centinaia di commenti negativi. Con Julia Elle Pellai aveva registrato una conversazione in diretta social sempre in tema di educazione dei figli. Nel post in cui Pellai caldeggiava il libro (il post è del 15 ottobre, giorno in cui il libro è uscito) era sottolineato la dicitura ‘no adv’, a sottolineare il fatto che non ci fossero collaborazioni o intenzioni pubblicitarie. Nella pagina dedicata al libro sul sito di Mondadori si legge che Julia Elle “guida milioni di genitori in un percorso di crescita, relazione e ascolto”. I follower dell’influencer, su Instagram, sono attualmente 550.000.

CHI È JULIA ELLE

La nota influencer Julia Elle (che si chiama all’anagrafe Giulia Cutispoto con l’aggiunta recente del cognome Macario che è del suo attuale marito) venne travolta da uno scandalo tutto ‘social’ che risale a tre anni fa. Era l’autunno del 2002: nell’ambito di una controversia col suo ex compagno Paolo P. emerse pubblicamente il fatto che la donna aveva raccontato (proprio in un libro pubblicato anni fa per Mondadori) una serie di bugie sulla paternità del suo secondo figlio, e questo scoperchiò il vaso di Pandora, per molte delle sue fan, mettendo in luce mezze verità e invenzioni che c’erano dietro la sua (patinata) identità digitale. Ora Julia Elle, negli ultimi mesi, è tornata molto presente sulla scena social e ha deciso di imboccare una nuova avventura lavorativa. Ha aperto un sito (‘Educare oggi’) in cui si presenta come una “Professionista con formazione Socio-Pedagogica, attiva nella divulgazione educativa e nella relazione di aiuto”. E offre “consulenze genitoriali” (anche a distanza in videochiamata) in tema di educazione dei figli. L’operazione, che non è sfuggita agli ex fan dell’influencer diventata famosa molti anni fa con la pagina ironica ‘Disperatamente mamma’, ha visto Julia Elle da un po’ di tempo a questa parte alle prese con una fitta pubblicazione di contenuti a tema educativo. E poi la pubblicizzazione di un libro, che si intitola ‘Ascolterò le tue parole’ e che è uscito in libreria meno di due settimane fa. In questi giorni Julia Elle sta completando un tour di presentazione in diverse città d’Italia per presentare il volume.

LA RISPOSTA DI PELLAI AI FAN ARRABBIATI

Sommerso da giorni di critiche e attestati di disistima, Pellai oggi 24 ottobre ha deciso di intervenire sulla questione. Il post è molto, molto lungo. Ma sostanzialmente dice che non c’era nessun compenso economico dietro il post dedicato al libro di Julia Elle. Libro che a lui è piaciuto perchè lo ha trovato originale (“basato sull’idea di fare domande ai bambini invece che dare risposte”) e che lui intendeva in ogni caso parlare di un libro e non di una persona. Persona che evidentemente viene reputata ‘sbagliata’ e questo ora fa diventare sbagliato pure lui. Ma lo psicoterapeuta rimanda al mittente la ‘shitstorm’ che si è abbattuto su di lui. E lasciando tutti liberi di pensare quello che credono dice: “La mia libertà di pensiero e di parola non è negoziabile”.

Qui sotto il post di Pellai per intero:

“Qualche giorno fa, ho scritto un post in riferimento al nuovo libro di Julia Elle. L’ho fatto al di fuori di collaborazioni, contratti e qualsiasi vantaggio o tornaconto economico. Questo post ha generato una marea di commenti, non sul libro, ma su chi l’ha scritto. Erano commenti negativi e questo è l’unico dispiacere che provo: essere stato occasione con le mie parole e sulla mia pagina per scatenare il bisogno da parte di alcuni di ribadire quanto alcune persone siano percepite come persone “sbagliate”. Ora, quasi per proprietà transitiva, aver parlato di un libro scritto da una persona percepita come “sbagliata” autorizza molti a parlare di me come persona “sbagliata”. Quindi apparentemente in questo momento io mi troverei al centro di una shitstorm, ben sapendo che in una shitstorm chi pensa male di te trova un’occasione che permetta di confermare a se stesso che quel pensiero era più che appropriato e chi pensa bene di te comincia a dubitare della tua “buona fede”.

Nelle ultime ore sto ricevendo dichiarazioni di disistima, di unfollow, di giudizio che in realtà mi lasciano abbastanza indifferente. Ho parlato di un libro. Ridirei le cose che ho scritto. Voglio rassicurare quelli tra voi che pensano che il fatto che io abbia scritto di quel libro mi renda una brutta persona che, per quel che mi riguarda, voi avete tutte le ragioni del mondo di dirlo, di pensarlo e di farlo sapere al mondo. Chi sono io per convincervi che sono una brava persona, quando pensate il contrario? Avete tutto il diritto di dirlo, pensarlo e assecondare l’urgenza con cui sentite di dover avvertire il mondo (ma anche me, visto i tanti messaggi che mi mandate) della mia potenziale pericolosità ed eventuale disonestà professionale. Non posso essere certo io, oggetto delle critiche, a convincervi che non sono nè pericoloso , nè disonesto. Ciò che conta per me è che io sia certo della mia integrità e soprattutto che io sappia chi sono per davvero. E che ciò che io so di me sia risaputo anche da chi mi vive accanto. Il resto del mondo ha tutto il diritto di produrre su di me i pensieri che vuole.

Per quel che mi riguarda, ci tengo a ribadire che da molti anni sono sui social avendo promesso a me stesso e a chi mi segue che: a) non scriverò mai un post perché ho ricevuto del denaro per farlo b) non bloccherò mai nessuno che scrive sulla mia pagina cose che non condivido o giudizi negativi su di me, a meno che non vengano usati termini volgari o bestemmie c) mi prendo come unica responsabilità, quella relativa alle parole che scrivo io. Se qualcuno è a conoscenza del fatto che io, in qualche momento della mia vita nei social, abbia disatteso queste regole che mi sono imposto, è più che autorizzato a raccontarlo al mondo. La sola cosa che so per certa è che io non posso essere responsabile di ciò che individui terzi scrivono di me o degli altri su questo o sul altri profili social. Detto questo, sento come unico rammarico, il fatto che un mio post sia diventato occasione per trasformare la mia pagina in una discarica di giudizi e commenti negativi su una terza persona. Io ho scritto di un libro e non di una persona e per quel che mi riguarda, avrò sempre il massimo rispetto di tutti e tutte. Ho stimato il libro di Julia Elle e quindi ne ho scritto bene. Stimo molto il lavoro di Selvaggia Lucarelli e quindi, anche se quasi inconsapevolmente proprio il suo lavoro giornalistico mi ha messo al centro di una “mitragliata” di commenti inaspettati sulla mia persona, spero che non smetta mai di scrivere e di raccontarci il mondo – soprattutto quello dei social – anche dalla sua angolatura e con il suo punto di vista, che spesso mi ha aiutato a mettere bene a fuoco tante cose.

Per quel che riguarda Julia Elle io ribadisco che il suo ultimo albo per bambini si basa su un’idea molto originale: fare domande ai bambini invece che dare risposte. Per questo mi è piaciuto. Per questo ne ho parlato. Che piaccia o non piaccia, la mia libertà di pensiero e di parola non è negoziabile. E non la scambierò con un follow o un unfollow in più o in meno. Ci tenevo, con questo messaggio a farvi sapere chi sono dentro i social, cosa faccio attraverso di essi e quali sono le regole che seguo quando scrivo un post. E penso che sia importante avere condiviso con voi queste parole in un giorno in cui tanti hanno sentito l’urgenza di farmi sapere che nei social sembro molto diverso da ciò che loro pensavano che io fossi”.
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