ROMA (ITALPRESS) – Un nuovo passo avanti per la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio forestale italiano. Con la firma congiunta dei ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, diventa operativo il Registro nazionale dei crediti di carbonio volontari, uno strumento che punta a rendere più sostenibile la gestione dei boschi e a contrastare il cosiddetto greenwashing. In Italia ci sono oltre 10 milioni di ettari di aree boschive, e da oggi potranno trarre beneficio dai progetti delle imprese che scelgono di investire in iniziative ambientali concrete: azioni capaci di migliorare lo stato dei boschi e, allo stesso tempo, compensare le proprie emissioni di CO₂.
I crediti di carbonio sono veri e propri certificati ambientali, rilasciati solo dopo una verifica indipendente da parte di enti terzi accreditati – come avviene per le DOP o per il biologico – e corrispondono alla quantità di anidride carbonica che un progetto forestale riesce a immagazzinare nel tempo. Ogni progetto dovrà avere una durata minima di vent’anni, garantendo quindi interventi di lungo periodo, non solo di conservazione ma anche di gestione attiva del bosco: riforestazione, manutenzione, tutela della biodiversità e prevenzione degli incendi. Il credito potrà poi essere ceduto a terzi dopo cinque anni, generando così valore economico per i proprietari e i gestori forestali, ma anche per le comunità locali, che potranno contare su nuove risorse per la cura del territorio. “È un passo avanti per curare l’ambiente con i fatti e non con gli slogan” – ha dichiarato il ministro Lollobrigida – “un modo per dare nuova linfa ai nostri boschi e rafforzare il legame tra pubblico e privato nella transizione ecologica”.
mgg/gtr/col
I crediti di carbonio sono veri e propri certificati ambientali, rilasciati solo dopo una verifica indipendente da parte di enti terzi accreditati – come avviene per le DOP o per il biologico – e corrispondono alla quantità di anidride carbonica che un progetto forestale riesce a immagazzinare nel tempo. Ogni progetto dovrà avere una durata minima di vent’anni, garantendo quindi interventi di lungo periodo, non solo di conservazione ma anche di gestione attiva del bosco: riforestazione, manutenzione, tutela della biodiversità e prevenzione degli incendi. Il credito potrà poi essere ceduto a terzi dopo cinque anni, generando così valore economico per i proprietari e i gestori forestali, ma anche per le comunità locali, che potranno contare su nuove risorse per la cura del territorio. “È un passo avanti per curare l’ambiente con i fatti e non con gli slogan” – ha dichiarato il ministro Lollobrigida – “un modo per dare nuova linfa ai nostri boschi e rafforzare il legame tra pubblico e privato nella transizione ecologica”.
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