(Adnkronos) –
‘Abitare il domani’. È questo il titolo del primo manifesto italiano sul cohousing, ideato e promosso da 50&Più, presentato a Roma nella mattina di mercoledì 12 novembre, presso Palazzo Wedekind. Ad aprire i lavori Carlo Sangalli, Presidente nazionale 50&Più, che ha commentato: “Il nostro documento contiene linee guida e proposte concrete rivolte alle istituzioni e agli operatori per promuovere una cultura dell’abitare collaborativo”. All’evento – condotto da Davide Maria Desario, Direttore Adnkronos – anche Marco Trabucchi, Presidente della Fondazione Leonardo, Pierluigi Ascani, Presidente dell’Istituto di ricerca Format Research, Nella Converti, Presidente della Commissione Politiche sociali del Comune di Roma, Pietro Bean, Consigliere delegato alle Politiche giovanili del Comune di Padova, Tommaso Scalzi, Head Public Affairs Specht Italia. Ha concluso i lavori Lorenzo Francesconi, Segretario Generale 50&Più, che ha annunciato: “Il nostro lavoro è appena iniziato, proporremo un tavolo permanente con gli stakeholder per avviare nuove progettualità e azioni di monitoraggio al fine di promuovere l’invecchiamento attivo utile a contrastare la solitudine e favorire la partecipazione”.
Nove i punti contenuti nel documento programmatico ‘Abitare il domani’ presentato al pubblico dal Prof. Trabucchi, che ha sottolineato: “La progettazione partecipata è un aspetto fondamentale del nostro Manifesto”. Tra i punti, oltre la progettazione partecipata, quindi, sensibilizzazione delle istituzioni, progettazione partecipata, prossimità ai servizi essenziali, accessibilità universale. E ancora, sicurezza integrata, design flessibile, spazi comuni per promuovere l’invecchiamento attivo, incentivare la sperimentazione, favorire attivamente lo scambio intergenerazionale.
“Crediamo fermamente che il cohousing sia uno strumento chiave per alleggerire la pressione sui servizi sociali e sanitari – ha sottolineato Sangalli – mantenendo i nostri anziani attivi, indipendenti e felici all’interno delle loro comunità”. Tante anche le testimonianze provenienti dal mondo della politica e del settore privato. Da Padova, Pietro Bean, Consigliere delegato alle Politiche Giovanili del Comune, presentando i modelli abitativi del cohousing, ha sottolineato: “L’emergenza abitativa a Padova è stata affrontata promuovendo la coabitazione intergenerazionale tra anziani autosufficienti e giovani studenti”. E ancora, per le amministrazioni pubbliche, è intervenuta Nella Converti, Presidente della Commissione Politiche sociali del Comune di Roma che – anticipando la delibera in discussione in Aula Giulio Cesare sul ‘badante di condominio’ – ha detto: “Abbiamo fatto una scelta politica importante, istituire i cohousing in edifici sottratti alla mafia e abbiamo destinato una delle nove strutture ai senza dimora”. Per l’aspetto privato è intervenuto, invece, Tommaso Scalzi, Head of Public Affairs di Specht Group Italia: “Il senior living è un’alternativa. Sono dei condomini con appartamenti privati, ma con spazi condivisi, questo contrasta la solitudine e il decadimento cognitivo”.


