| SANTA MARINELLA – Il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella risponde all’accusa di parzialità mossa dalla consigliera di minoranza Alina Baciu nei suoi confronti con un affondo che sposta il piano del confronto dalla dinamica politica a quello della «legittimità procedurale e della libertà personale». A margine delle contestazioni sollevate sul ritardo della comunicazione del parere negativo del segretario comunale, «che di fatto ha bloccato la richiesta di revoca in autotutela della delibera n. 217 (Passeggiata), il presidente Minghella replica con argomentazioni che «mirano – dice – a disinnescare l’accusa di faziosità, ribaltando l’onere della prova sulla competenza della minoranza». «Voglio ricordare alla consigliera Baciu che, fortunatamente, non ho mai vissuto di politica, a differenza sua”, dice il presidente. «Vivo da sempre del mio lavoro, perciò ho la possibilità di essere libero e di non essere legato a nessuno schema» Sul fronte procedurale, Minghella respinge fermamente l’accusa di «ostruzionismo», sottolineando come «l’unica responsabilità è stata gestire una richiesta ad origine illegittima – dice il presidente – Il ritardo nella comunicazione del parere, avvenuto in sede di conferenza dei capigruppo, «viene declassato a mera conseguenza dell’errore di fondo commesso dalla minoranza». «Non è mia responsabilità se l’opposizione presenta una richiesta di convocazione del consiglio comunale con una proposta di delibera formalmente illegittima», risponde Minghella. «Ho provveduto a comunicare l’esito negativo del parere durante la successiva conferenza dei capigruppo, un’azione che rientra pienamente nelle mie competenze di convocazione e gestione dei lavori». Il presidente getta «un’ombra sulla professionalità della consigliera di minoranza, trasformando il suo grido di “mancanza di democrazia” in un problema di “incompetenza”»; e asserisce di aver «persino fornito una “soluzione” per aggirare l’impasse, evidenziando che l’ostacolo non è politico, ma tecnico-giuridico». In sintesi, Minghella non solo nega la parzialità, ma stabilisce una netta barriera dialettica: «la presidenza ha agito a tutela della legalità amministrativa contro un atto formalmente viziato, e non per motivi politici. Consiglio alla consigliera di studiare, invece di arrampicarsi sugli specchi per attaccare inutilmente chi garantisce legalità, trasparenza e imparzialità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA |