Dallo scorso 30 giugno sono scattate le sanzioni per esercenti e professionisti che non consentono ai clienti di pagare con carta di pagamento invece che in contanti. L’introduzione di tali sanzioni rende effettiva la normativa del “POS obbligatorio”. Munirsi di un POS continua a rappresentare un costo da non sottovalutare. Secondo l’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it, però, nel corso degli ultimi 5 anni si è registrato un crollo del costo del POS in Italia con la spesa iniziale che si riduce a 22,82 euro (-66,5%) e il canone mensile che scende a 6,60 euro (-63,6%).
Con l’introduzione delle sanzioni per esercenti e professionisti che non accettano pagamenti con carta dai loro clienti, la questione del “POS obbligatorio” torna ad essere di grandissima attualità. La nuova normativa, la cui entrata in vigore è stata anticipata da gennaio 2023 a fine giugno 2022, prevede una sanzione pecuniaria di 30 euro che viene aumentata del 4% del valore della transazione per chi rifiuta un pagamento con carta.
Le polemiche legate al “POS obbligatorio” non mancano di certo. Il tema, come detto, è quanto mai attuale. Per far luce su quelli che sono i reali costi da sostenere da parte di esercenti e professionisti, in relazione all’utilizzo del POS per accettare pagamenti, l’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it ha realizzato un’indagine sui costi in Italia del POS nel 2022.
Lo studio ha preso in considerazione tutte le principali opzioni che aziende, esercenti e professionisti hanno per munirsi di un POS andando ad evidenziare sia i costi fissi (come la spesa iniziale e il canone periodico per mantenere attivo il POS) che le commissioni applicate sulle transazioni. I risultati dell’indagine sono poi stati confrontati con le rilevazioni del 2017. I dati raccolti dall’Osservatorio confermano un drastico calo dei costi del POS per gli esercenti italiani nel corso degli ultimi cinque anni.
I costi fissi del POS in Italia sono in netto calo: la spesa iniziale si riduce del 66,5%
Tra le principali evidenze dell’indagine si nota un drastico calo dei costi fissi da sostenere per munirsi di un POS per la propria attività. Stando ai dati raccolti dallo studio, infatti, la spesa media iniziale da sostenere per il POS è di 22,82 euro con un calo del 66,5% rispetto ai dati del 2017. C’è una differenza di poco più di 7 euro per quanto riguarda la spesa iniziale per un POS Mobile (26,53 euro) e quella per un POS Fisso (19,11 euro).
In diversi casi, inoltre, il POS non prevede alcuna spesa iniziale con gli esercenti che possono ottenere il dispositivo senza alcun esborso ma sottoscrivendo un abbonamento mensile. Da notare, inoltre, che anche per quanto riguarda i costi periodici del POS si registra un sostanziale calo rispetto ai dati raccolti dalla precedente rilevazione. Nel corso del 2022, infatti, il canone mensile medio del POS che professionisti e esercenti devono sostenere è di 6,60 euro.
Questo dato risulta essere sensibilmente inferiore rispetto a quello registrato nel 2017. Nel corso degli ultimi 5 anni, infatti, il canone mensile del POS si è ridotto del 63,6%. Da notare che scegliere un POS Mobile è ancora più conveniente con un canone medio pari ad appena 5,11 euro al mese che conferma la praticità dell’utilizzo di questa particolare tipologia di POS per accettare i pagamenti.
Complessivamente, il confronto tra 2017 e 2022 conferma il drastico calo dei costi fissi del POS in Italia. Rispetto a 5 anni fa, infatti, in media, la spesa iniziale per il POS è inferiore di circa 44 euro mentre il canone mensile si è ridotto di circa 12 euro. Munirsi di un POS per poter accettare pagamenti, quindi, è diventato molto meno costoso, sia considerando l’investimento iniziale che i costi di mantenimento.
Crollano le commissioni sulle transazioni con il POS rispetto ai dati di 5 anni fa
Le commissioni troppo alte sono, da sempre, uno dei fattori che spinge molti esercenti a rifiutare il pagamento tramite POS. Anche in questo caso, però, il trend del settore è chiaro. Le commissioni applicate dagli istituti alle transazioni effettuate con un POS sono in netto calo. Considerando le carte di pagamento che utilizzano il circuito PagoBancomat, ad esempio, si registra una commissione media pari all’1,40%.
Il dato è sensibilmente inferiore rispetto a quello fatto registrare dal settore nel 2017 quando un pagamento tramite il circuito PagoBancomat comportava una commissione media pari all’1,92%. In questo caso, scegliere un POS Fisso conviene di più. La commissione applicata alla transazione è pari, in media, ad appena 1,27%. Anche i pagamenti con carte che utilizzano altri circuiti fanno segnare un’evidente tendenza al ribasso per quanto riguarda le commissioni applicate.
I dati medi rilevati dall’indagine, infatti, certificano una commissione pari all’1,66%. Si tratta di un calo netto (quasi un punto percentuale) rispetto a quanto rilevato nel 2017 quando la commissione media era pari a 2,56%. Per le commissioni, il pagamento tramite POS Fisso continua ad essere la scelta più conveniente per gli esercenti. La commissione media applicata, in questo caso, è pari all’1,61% con un calo di oltre un punto percentuale rispetto ai dati della precedente rilevazione.
(sg)