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Regionali, il ritorno di Giorgio Simeoni:
 “Con Rocca il Lazio sarà ancora grande”

Gli amici e persino i detrattori lo considerano un “gigante” della politica nazionale e locale, di cui è stato assoluto protagonista e per lungo tempo sin dal 1994 quando fu tra i primissimi a contribuire al fulmineo successo di Forza Italia. Ma Giorgio Simeoni, classe 1959, imprenditore originario di Trevignano Romano con un fortissimo attaccamento al territorio, ha sempre dimostrato di saper abbinare la fede politica ad un approccio manageriale efficace nel ricoprire incarichi prestigiosi: prima al interporto di Civitavecchia, poi alla Regione Lazio e infine al Parlamento. Ecco perché quando è stata ufficializzata la sua candidatura al consiglio regionale, in molti sono rimasti favorevolmente stupiti. Una scelta tutt’altro che scontata ma in grado di cambiare gli equilibri politici dell’intera competizione. Ma perché il ritorno alla politica? Glielo a margine di uno dei tanti incontri pubblici che Giorgio Simeoni ha fatto in questa agguerrita campagna elettorale. 

Lei ha deciso di ri-candidarsi alla Regione Lazio a dieci anni esatti dalla fine della sua lunga e prestigiosa esperienza parlamentare: cosa l’ha spinta a scendere nuovamente in campo?

“Ho deciso di candidarmi all’ultim’ora. Me lo chiesto il partito e le confesso che prima di accettare ci ho pensato molto anche perché avevo davanti a me una campagna elettorale cortissima, di appena tre settimane. Non era facile. Ma l’incoraggiamento del senatore Claudio Lotito, dei miei familiari e degli amici di sempre, hanno dissolto ogni dubbio. E oggi a due giorni dal voto ci sentiamo tutti rigenerati dall’affetto e dalla simpatia dei nostri elettori perché in questa campagna elettorale non sono solo, siamo un po’ tutti candidati, militanti, amici e dirigenti locali che in me hanno visto il loro portabandiera, un grande onore ma anche una grande responsabilità” 

Nella sua carriera politica è già stato vicepresidente in Regione Lazio nella giunta Storace: in molti ritengono che da allora l’ente regionale abbia perso smalto ed efficienza amministrativa. E’ ancora possibile ridargli lo slancio necessario per governare un territorio complesso ma ricco di potenzialità come il Lazio?

“A questa domanda potrei subito rispondere che quando con Storace governavamo la Regione Lazio noi gli ospedali li aprivamo non li chiudevamo: gli ospedali del Sant’andrea, di Tor Vergata e il Polo oncologico dell’Ifo sono una concreta dimostrazione del nostro buongoverno e oggi rappresentano una autentica eccellenza della ricerca e della cura medica. Ecco, noi vogliamo tornare al Modello Lazio di quegli anni e rilanciarlo. Ricordo che sempre con il Centrodestra alla guida della nostra Regione, il Lazio raggiunse e incalzò il Pil della Lombardia, un vero miracolo laziale in termini di sviluppo e di crescita economica. Oggi con Francesco Rocca è possibile riprendere quella esperienza e migliorarla”

Proprio nella sua esperienza amministrativa alla Pisana, ha ricoperto il ruolo di assessore alla formazione professionale che è un settore strategico per generare un percorso virtuoso di inserimento lavorativo che possa valorizzare i più giovani ma anche ridare possibilità agli adulti che perdono il lavoro: come rilanciare questo comparto e rendere finalmente efficiente il sistema del collocamento?

“Usciamo da 10 anni di demagogia e di populismo dei 5 stelle che non ci ha portato da nessuna parte creando solo guasti e nuove tensioni sociali.  Il reddito di cittadinanza è l’emblema di questo fallimento. Annunciarono addirittura dal balcone di Palazzo Chigi l’abolizione della povertà e oggi ci ritroviamo nelle piazze persone disperate e senza lavoro. Ecco guardando avanti, le regioni possono fare molto  e aiutare le persone abili al lavoro lavorando sulla loro formazione professionale e alle cosiddette politiche attive del lavoro. Oggi diversamente da ieri i soldi ci sono e dobbiamo spenderli e soprattutto saperli spendere tutti”

Durante l’esperienza parlamentare, invece, è stato membro della commissione ambiente, territorio e lavori pubblici: come rilanciare questa regione sul fronte dei trasporti e delle infrastrutture oltre che sulla gestione del territorio?

“Sul trasporto e sulla mobilità, sulle nuove infrastrutture e la Logistica stanno arrivando cospicue risorse europee del Pnrr. Anche qui le Regioni insieme ai Comuni e alle istituzioni centrali giocheranno un ruolo centrale. Il mio timore è che anche qui la Regione Lazio sia in forte ritardo e avremo quindi poche settimane per resettare la macchina amministrativa. Se penso agli anni sprecati dalla sinistra per il progetto della nuova autostrada Roma-Latina. Hanno litigato sulle complanari perdendo di vista l’obiettivo del nuovo asse stradale. Noi con Storace abbiamo lavorato ad esempio sulla trasversale dei due mari, Orte-Civitavecchia, per aprire l’intera regione al suo mare potenziando la logistica del porto commerciale e turistico di Civitavecchia. Loro non hanno fatto praticamente nulla e solo con l’arrivo del governo Meloni si è concluso finalmente la procedura autorizzativa per arrivare alla progettazione definitiva, all’aggiudicazione degli appalti e avvio dei lavori da parte del commissario all’opera che sempre noi abbiamo contribuito a nominare”.  

A proposito di problemi di Roma, negli ultimi anni la gestione dei rifiuti è una vera e propria emergenza: come se ne esce?

“Sui rifiuti le rispondo con una domanda: le sembra possibile che nel Lazio abbiamo un solo termovalorizzatore, in provincia di Frosinone, mentre la Lombardia ne ha 13, l’Emilia-Romagna 9 la Toscana 8 e addirittura la piccola Puglia 2? E sa qual è il risultato? Il cosiddetto “turismo dei rifiuti”. Noi nel Lazio facciamo girare la nostra immondizia per la regione o fuori regione o fuori dall’ Italia. Un gran movimento di rifiuti per tutte le strade italiane, con i camion, con un grande inquinamento aggiuntivo, per gettare la nostra immondizia nelle discariche degli altri, oppure per conferire le nostre ecoballe nei termovalorizzatori degli altri, oppure per trattare il nostro rifiuto organico nei siti di compostaggio degli altri. E per fare tutto questo paghiamo ogni anno milioni di euro, risorse sottratte alla nostra sanità e alle piccole e medie del Lazio col risultato di avere la tassa sui rifiuti a Roma più alta d’Italia. Mentre gli altri con i nostri rifiuti fanno affari d’oro. Per loro il rifiuto è un business. Per noi solo un costo”. 

Il Lazio è anche tante cose belle da vedere ma pure da assaggiare: come valorizzare al meglio il turismo e quell’immenso patrimonio di sapori che è rappresentanto dalle eccellenze enogastronomiche del territorio?

“Anche qui le sembra possibile che con Nicola Zingaretti non c’era un assessorato alla cultura? Il Lazio è la Regione di Roma, la Città eterna, e sul Suo territorio ha una molteplicità di province e di comuni ricchi di storia e di capolavori storici artistici monumentali e ambientali. Allora bisogna avere un piano strategico per unire cultura e turismo e offrire a tutti i tour operator nazionali e internazionali un progetto integrato e competitivo con gli altri paesi europei. Noi abbiamo un patrimonio culturale ineguagliabile che il mondo ci invidia ma dobbiamo saperlo presentare e valorizzare utilizzando Tutte le moderne tecnologie multimediali della comunicazione e facendo sistema e squadra fra tutti gli operatori in campo. Abbiamo alle porte il Grande Giubileo del 2025 e il lazio con Roma sarà il crocevia di un imponente flusso del turismo religioso. Non potremo perdere questa sfida alla quale si aggiungerà quella di Roma Expo 2030

E’ da sempre uno dei collaboratori più vicini a Silvio Berlusconi e fu tra l’altro tra i primissimi a contribuire al varo del progetto Forza Italia già nel 1994. In un recente messaggio sui social, ha detto che quel sogno politico è ancora integro in tutta la sua bellezza e potenza: cosa lo rende ancora attuale e vincente?

“Per noi che abbiamo creduto nella formidabile intuizione di Berlusconi di dare una casa comune ai moderati italiani, Forza Italia è il vero cuore della politica nazionale. Forza Italia è quella forza propositiva innovativa moderata e ragionevole di cui oggi abbiamo bisogno. Anche su impulso delsenatore Lotito noi oggi dal Lazio vogliamo riprendere e rilanciare il grande sogno di Berlusconi e restituire a Forza Italia la sua vocazione maggioritaria di partito guida del centrodestra. È nel suo Dna e noi lavoreremo per questo”.

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